Il pavimento pelvico è una struttura anatomica e funzionale molto complessa. Tradizionalmente, dal punto di vista medico, il pavimento pelvico viene diviso in tre settori: anteriore di competenza urologica, medio di competenza ginecologica (nella donna) e posteriore di competenza proctologica. Con l’evoluzione della scienza medica abbiamo compreso che la divisione in tre settori separati non sempre favorisce la guarigione del paziente. Le malattie urologiche, ginecologiche e proctologiche interagiscono talora in modo significativo tra loro e non possono essere affrontate settorialmente pena l’insuccesso.

Inoltre non possiamo assolutamente dimenticare l’aspetto psicologico che il pavimento pelvico rappresenta in tutto l’arco della vita: dallo sviluppo delle capacità sfinteriali in tenera età, allo sviluppo genitale e sessuale, all’attività riproduttiva e infine ai disturbi legati alla menopausa.

Dal 2000, con la collaborazione di altri specialisti (psicologo, sessuologo, ginecologo, neurologo, fisiatra) e con l’aumento della casistica clinica, ho compreso quanto sia fondamentale un approccio olistico del paziente. Il/la paziente desidera avere una risposta a tutti i suoi problemi anche se questi coinvolgano più aspetti della salute, così da evitare, per quanto possibile, visite specialistiche ripetute con risposte talora contradditorie. Ad esempio una forma cronica di cistite abatterica determina inevitabilmente problemi ginecologici e sessuali e può essere a sua volta aggravata da disfunzioni proctologiche. Un prolasso vescicale, genitale spesso si associa a un prolasso rettale o enterico talora di difficile diagnosi.

Fortunatamente oggi la scienza medica è in grado di fornire non solo terapie farmacologiche avanzate ma anche presidi strumentali, tecniche riabilitative e chirurgiche in grado di aiutare a risolvere le malattie, talora invalidanti, che interessano il pavimento pelvico. Da molti anni il mio obiettivo è quello di aiutare il processo di guarigione delle “malattie pelviche” proponendo diverse modalità terapeutiche ambulatoriali e quando necessiti, chirurgiche.