Nell’ambito delle problematiche legate alla stipsi vi è il capitolo della defecazione ostruita, termine talora ambiguo e abusato. In realtà per defecazione ostruita si intende una defecazione “difficoltosa” che dà al paziente la sensazione di ostruzione durante l’atto defecatorio, oppure una defecazione incompleta che necessita di essere ripetuta o aiutata con clisteri o manovre digitali.

Fondamentalmente le cause della defecazione ostruita vengono organizzate in due categorie: funzionali ed organiche. Per cause funzionali si intendono quelle condizioni patologiche che non permettono il coordinamento muscolare atto all’atto defecatorio. In parole più semplici i muscoli del pavimento pelvico non lavorano in sinergia tra loro durante la defecazione. Molto frequentemente si parla di dissinergia del pavimento pelvico per comprendere tutte le condizioni funzionali.

Per cause organiche si intendono invece quelle patologie che alterando la normale anatomia della regione ano-rettale sono in grado di determinare di fenomeni di ostruzione. Tra queste patologie elenchiamo l’invaginazione retto-rettale o retto-anale, il rettocele, la sindrome del perineo discendente, l’ulcera solitaria del retto e il prolasso muco-emorroidario. Non sono qui descritte le malattie tumorali che possono determinare l’ostruzione al passaggio delle feci condizionando la defecazione.

E’ evidente la necessità di un corretto inquadramento nosologico per seguire la terapia medica o chirurgica più opportuna. A tale scopo oltre alla visita specialistica proctologica, abbiamo a disposizione l’ano-rettoscopia, la cistocolpodefecografia, la manometria, l’RMN, l’ecografia trans-nale, gli studi neurologici dei nervi pudendi. Sono esami relativamente invasivi in grado di dirimere gli eventuali dubbi diagnostici.

In particolare è utile soffermarci sul rettocele e il prolasso rettale che spesso si associano in pazienti di sesso femminile che hanno avuto dei parti vaginali complessi. Il prolasso rettale impedisce l’emissione delle feci per ostruzione interna mentre il rettocele costituisce una sacca che raccoglie le feci durante l’espulsione impedendo di svuotare completamente l’ampolla rettale. Queste due condizioni tra loro variabilmente associate costituisco la causa più frequente di defecazione ostruita nella donna pluripara.

Sono state proposte sia tecniche riabilitative che tecniche chirurgiche atte a “riparare o correggere” il danno anatomico presente. E’ opportuno ricordare che le problematiche sopra descritte devono sempre essere affrontate insieme alla valutazione ginecologica ed urologica per evitare di settorializzare il problema con il risultato di risolvere una patologia lasciandone o peggiorandone le altre.